Dopo l’ennesima decisione della Bce di aumentare i tassi, molti si stanno ponendo la domanda se sia ancora conveniente puntare sul tasso variabile per i mutui. Attualmente, i tassi fissi costano in media tra 80 centesimi e un punto in meno rispetto ai tassi variabili, una situazione atipica che perdura da un anno e di cui non si sa fino a quando durerà.
Un altro elemento da considerare è che l’Euribor, parametro di indicizzazione dei mutui variabili, non segue più fedelmente l’andamento del tasso Bce. Attualmente, infatti, è più basso di 55 centesimi rispetto al tasso di riferimento di Francoforte.
Chi ha timore del futuro e non vuole correre rischi potrebbe considerare di non optare per il tasso variabile. È importante avere la capacità finanziaria di affrontare rate più alte in caso di aumento del costo del denaro, quindi se l’esborso mensile è già al limite, è meglio desistere.
In conclusione, le decisioni della Bce hanno portato a una situazione atipica sul mercato dei mutui, con i tassi fissi che adesso costano meno di quelli variabili. Tuttavia, vista l’incertezza dell’Euribor e la necessità di avere una certa stabilità economica, vale la pena valutare attentamente quale opzione sia più adatta alle proprie esigenze finanziarie.
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