L’associazione dei consumatori Codacons ha presentato una denuncia presso la Procura di Forlì e anche presso le Procure della Repubblica di Bologna, Ferrara, Forlì, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia e Rimini, contro i rincari dei prezzi dei carburanti. In particolare, la denuncia è indirizzata al Ministero dell’Economia e delle Finanze per appropriazione indebita e speculazione da aggiotaggio.
Secondo il Codacons, è fondamentale congelare i 2,2 miliardi di euro di accise che sono stati incassati solo nell’ultima settimana. L’associazione contesta, inoltre, le pompe e i grossisti che hanno speculato sui prezzi durante le vacanze degli italiani.
L’obiettivo principale di questa denuncia è quello di denunciare il paradosso degli incassi per lo Stato derivanti dall’aumento dei prezzi della benzina e del gasolio, e di sanzionare coloro che hanno speculato sulle tariffe. Secondo l’associazione, è inaccettabile che l’aumento dei prezzi dei carburanti causi un beneficio economico per lo Stato, a scapito dei consumatori.
Il presidente del Codacons ha evidenziato che i consumatori italiani sono stati sottoposti a un grave sfruttamento economico da parte delle compagnie petrolifere, che hanno aumentato i prezzi in modo significativo durante il periodo delle vacanze estive.
L’associazione dei consumatori chiede, quindi, che vengano prese misure immediate per arginare questa situazione. È necessario garantire che i prezzi dei carburanti siano equi e che non vi siano speculazioni sui costi. Si auspica che le Procure coinvolte nella denuncia agiscano tempestivamente per tutelare i diritti dei consumatori italiani.
Il Codacons invita anche i consumatori a rimanere vigili e a segnalare eventuali aumenti ingiustificati dei prezzi dei carburanti. Solo attraverso una mobilitazione collettiva sarà possibile combattere questa situazione di speculazione e sfruttamento, per garantire un mercato dei carburanti più trasparente e a vantaggio dei consumatori stessi.
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