L’orsa Amarena, simbolo dell’Abruzzo, è stata uccisa nella notte tra il 31 agosto e il primo settembre nel paese di San Benedetto dei Marsi, in provincia de L’Aquila. La mamma orsa è stata uccisa con un colpo di fucile sparato da un uomo di 56 anni sorpreso dalla sua presenza. Questo evento ha suscitato preoccupazione per il destino dei due cuccioli di Amarena, che sono stati individuati nella notte. I cuccioli si trovavano accanto alla madre quando è stata uccisa e sono fuggiti spaventati dalle guardie del Parco e dai veterinari.
Il Wwf afferma che il destino dei cuccioli, non ancora autosufficienti, è a forte rischio. I cuccioli rischiano di non ricevere le cure e gli insegnamenti necessari da una madre orsa per poter crescere in modo sano e reintrodotti nella natura. Pertanto, il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise sta cercando i cuccioli con grande impegno, anche utilizzando droni per aumentare le possibilità di individuarli.
Questo tragico evento ha suscitato la condanna da parte di associazioni animaliste, definendolo un atto di malvagità gratuito. L’uccisione di Amarena rappresenta una grave minaccia per la conservazione della specie e una perdita incalcolabile per il patrimonio naturale dell’Abruzzo.
Le autorità stanno lavorando per identificare e arrestare l’uomo responsabile di questo atto crudele. Il suo gesto viola le leggi che proteggono la fauna selvatica e può essere punito con sanzioni severe.
La morte di Amarena e il destino incerto dei suoi cuccioli richiamano l’attenzione sulla necessità di rafforzare la protezione degli animali selvatici e di educare la popolazione sull’importanza della coesistenza pacifica con la fauna selvatica. Solo attraverso un impegno collettivo possiamo preservare e garantire un futuro sicuro per specie come l’orsa Amarena e i suoi cuccioli.
“Prone to fits of apathy. Devoted music geek. Troublemaker. Typical analyst. Alcohol practitioner. Food junkie. Passionate tv fan. Web expert.”