Il ministro Fitto ha presentato una proposta di revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) che ha suscitato diverse perplessità. Secondo questa proposta, il numero di Case di Comunità da realizzare con i fondi dell’Unione Europea sarebbe ridotto da 1.350 a 936. La ragione di questa diminuzione è dovuta ad un aumento dei costi nel settore dell’edilizia.
Tuttavia, non è ancora del tutto chiaro quali criteri il ministro Fitto abbia utilizzato per fare questi calcoli e le Regioni interessate non hanno ancora ricevuto informazioni ufficiali in merito. Ciò ha sollevato molti interrogativi e preoccupazioni riguardo alla giustificazione di questa decisione.
In particolare, si ipotizza che il numero delle Case di Comunità sia stato ridotto principalmente per quelle da ristrutturare anziché per quelle da costruire ex novo. Questo ha creato una certa preoccupazione tra gli esperti del settore, che ritengono che anche le case da ristrutturare necessitino di interventi urgenti per garantire un ambiente adeguato ai pazienti.
A fronte di questa riduzione delle Case di Comunità, il governo Meloni assicura che le 414 case escluse dai finanziamenti del Pnrr saranno comunque realizzate. I 10 miliardi di euro destinati all’edilizia sanitaria verranno utilizzati per la costruzione di nuovi reparti, la messa a norma degli edifici esistenti e l’acquisto di nuove attrezzature.
Tuttavia, se ci fossero risorse avanzate dai 2 miliardi del Pnrr destinate alle Case di Comunità, queste verranno investite per i poliambulatori, senza una reale riforma sanitaria. Questa decisione solleva almeno tre problemi da prendere in considerazione.
Innanzitutto, si teme che la riduzione delle Case di Comunità possa comportare una diminuzione della qualità e dell’accesso alle cure per i pazienti che ne hanno bisogno. In secondo luogo, la mancanza di informazioni ufficiali sulle modalità di calcolo solleva interrogativi sulla trasparenza del processo decisionale. Infine, la destinazione dei fondi avanzati per i poliambulatori senza una riforma sanitaria adeguata potrebbe comportare uno spreco di risorse senza un reale beneficio per il sistema sanitario.
In conclusione, la proposta di revisione del Pnrr presentata dal ministro Fitto ha sollevato molte preoccupazioni e interrogativi. È fondamentale che vengano fornite informazioni chiare ed esaustive sulle modalità di calcolo e che si trovi una soluzione adeguata per garantire la qualità e l’accesso alle cure per tutti i pazienti.