Giovedì scorso, durante un festival dedicato alla cultura eritrea a Stoccolma, almeno 52 persone sono state ferite in seguito a scontri tra oppositori del governo eritreo e la polizia svedese. I manifestanti, che avrebbero dovuto partecipare a una protesta autorizzata, hanno invece causato distruzione e violenza all’interno dell’area del festival. Tendoni sono stati distrutti e auto sono state incendiate, dando luogo a momenti di grande tensione.
Quindici persone sono state portate in ospedale, tra cui otto con lesioni gravi, secondo quanto riferito dalle autorità sanitarie. Le ferite riportate dalle vittime degli scontri sono state varie: traumi cranici, fratture, ustioni e contusioni.
La polizia svedese è intervenuta con forza per ripristinare l’ordine pubblico, arrestando tra 100 e 200 persone coinvolte negli incidenti. Le autorità hanno adottato misure di sicurezza straordinarie per garantire la sicurezza dei presenti e contenere la situazione.
Il festival dedicato alla cultura eritrea a Stoccolma si svolge regolarmente dal 1990, tuttavia è da tempo oggetto di controversie. Gli oppositori del governo eritreo lo considerano uno strumento di propaganda per il regime, noto per la sua repressione e violazione dei diritti umani. Gli eventi di violenza associati all’ultimo festival hanno sollevato ulteriori interrogativi sulla sua organizzazione e gestione.
Le autorità stanno ancora indagando sugli scontri e sui responsabili degli atti di violenza. Nel frattempo, la comunità eritrea di Stoccolma cerca di riprendersi dall’evento traumatico, sperando in un futuro più pacifico e armonioso per tutti i suoi membri.
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