La Federal Reserve statunitense e la Banca centrale europea stanno valutando l’idea di mettere fine alla politica di rialzo dei tassi di interesse al fine di combattere l’inflazione. Nonostante un aumento maggiore del previsto dell’occupazione negli Stati Uniti, il tasso di disoccupazione è salito oltre le previsioni e la retribuzione oraria media è aumentata meno di quanto atteso.
Gli esperti sostengono che a causa della lenta crescita dell’inflazione, è improbabile che la Fed aumenti i tassi di interesse a settembre o novembre. Nell’eurozona, l’inflazione è rimasta stabile ad agosto, ma la crescita dei prezzi di fondo è rallentata come previsto. La BCE si trova quindi a dover prendere una decisione cruciale: interrompere il ciclo di aumento dei tassi o effettuare l’ultimo aumento il 14 settembre.
Tuttavia, alcuni analisti ritengono che la BCE non aumenterà ulteriormente i tassi di interesse, considerando il calo dell’inflazione dei servizi. Infatti, l’inflazione core dell’area euro è diminuita da luglio ad agosto, in linea con le previsioni. Gli esperti sottolineano che la diminuzione significativa dell’inflazione dei servizi potrebbe influenzare le decisioni immediate della BCE.
È importante tenere d’occhio le prossime mosse della Federal Reserve statunitense e della Banca centrale europea, poiché queste decisioni potrebbero avere un impatto significativo sul mercato. Resta da vedere se la BCE deciderà di interrompere l’aumento dei tassi o se effettuerà un ultimo aumento a settembre. Continueremo a seguire da vicino gli sviluppi in quest’ambito e forniremo ulteriori aggiornamenti.
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