Il filosofo Gianni Vattimo è morto all’età di 87 anni, secondo quanto annunciato da Simone Caminada, assistente e compagno di Vattimo per 14 anni, in un post su Facebook. Vattimo era ricoverato all’ospedale di Rivoli (Torino) in gravi condizioni.
Nato a Torino il 4 gennaio 1936, Vattimo era figlio di un poliziotto originario della Calabria. Durante la sua giovinezza, fece parte della Gioventù Studentesca di Azione Cattolica e contribuì alla rivista Quartodora. Nel corso della sua carriera accademica, diventò uno dei principali studiosi del pensiero di Martin Heidegger. Era noto per essere critico nei confronti della metafisica e sostenere il concetto di pensiero debole.
Vattimo cercò sempre di rendere le sue teorie accessibili al pubblico più ampio possibile, utilizzando uno stile di scrittura semplice e chiaro. Nonostante si fosse dichiarato comunista, Vattimo precisò che non lo era “in senso veteromarxista”. Sorprendentemente, era anche molto religioso.
Ha insegnato presso l’Università di Torino e ha tenuto lezioni all’estero. Il suo contributo alla divulgazione della filosofia è stato notevole, grazie alla partecipazione a programmi televisivi e alle collaborazioni con importanti pubblicazioni.
Vattimo ha ricevuto lauree honoris causa da università internazionali e ha svolto il ruolo di europarlamentare per due legislature. Tuttavia, negli ultimi anni, lui e Caminada erano coinvolti in una controversia legale riguardante la loro unione civile.
La morte di Gianni Vattimo rappresenta una grande perdita per il mondo della filosofia. La sua eredità rimarrà per sempre come testimonianza del suo talento e del suo contributo alla comprensione della realtà e della società.
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