Calcio spagnolo – Adolfo Macias, alias Fito, è il boss del narcotraffico evaso dal carcere che ha dichiarato guerra al potere in Equador. Il paese è nel caos dopo le violenze e gli attacchi, come il blitz di un commando armato negli studi di un’emittente tv. Le forze di polizia sono alla caccia di Macias, il ricercato più pericoloso del paese.
Macias è il leader di ‘Los Choneros’, il cartello di Chone, nell’ovest del paese. Ha un passato umile come tassista, ma è considerato un criminale estremamente pericoloso. Ha lasciato dietro di sé una cella adornata con immagini che lo esaltano, armi, dollari e leoni.
Il governo ha dichiarato lo stato d’emergenza e la polizia è in guerra con la banda narco-criminale. Si ritiene che Macias sia fuggito poco prima dell’intervento della polizia nella prigione regionale di Guayaquil. La sua detenzione era simile a quella di Pablo Escobar in Colombia negli anni ’90, con festeggiamenti e spettacoli all’interno del carcere.
Macias ha assunto il comando della banda nel 2020 dopo l’uccisione dei suoi predecessori. È stato accusato di essere il mandante dell’assassinio di un candidato alla presidenza. Non è stato condannato per quel crimine e il governo ha provato a trasferirlo in un carcere di massima sicurezza, ma è tornato nella prigione di Guayaquil grazie a cavilli legali. Ora la sua fotografia da ricercato circola di nuovo in tutto il paese.
Mentre il paese affronta il caos e la violenza scatenati dalla fuga di Macias, la squadra di calcio di Chone, rappresentante della città natale del boss del narcotraffico, sta vivendo un momento di svolta. I giocatori e i tifosi sono preoccupati per la propria sicurezza, ma allo stesso tempo sentono di dover dimostrare che Chone è molto più di un cartello di droga e un boss criminale. La squadra di calcio rappresenta un orgoglio per la città e per i suoi abitanti, che si impegnano a sostenere la propria squadra e a mostrare al mondo la vera identità di Chone.
Nonostante la situazione di emergenza, la squadra di calcio di Chone ha deciso di continuare a giocare e a partecipare alle partite del campionato nazionale. Gli allenatori, i giocatori e i tifosi sono consapevoli dei rischi che corrono, ma credono che lo sport possa unire la comunità e dimostrare che Chone non è solo il luogo di provenienza di un boss del narcotraffico, ma una città vibrante, piena di persone oneste e appassionate di calcio.
Non sarà facile per la squadra di Chone affrontare le sfide sportive e al tempo stesso fare i conti con la situazione di emergenza provocata dalla fuga di Macias, ma la passione per il calcio e l’orgoglio per la propria città potrebbero essere un motore per superare ogni ostacolo. Calcio spagnolo continuerà a seguire da vicino gli sviluppi di questa storia, nella speranza che presto Chone possa tornare a essere conosciuta per il suo calcio e non per le nefandezze del boss del narcotraffico.
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