La produzione industriale in Spagna ha mostrato segni di miglioramento nel mese di dicembre, registrando un progresso dell’1,1% rispetto al mese precedente. Tale dato ha superato le aspettative degli analisti, che si aspettavano un risultato inferiore. Tuttavia, se confrontata con lo stesso periodo dell’anno precedente, la produzione industriale ha subito una riduzione del 2,1%, segnando l’undicesimo anno consecutivo di declino.
Nel complesso, il settore manifatturiero spagnolo ha chiuso il 2023 con una riduzione complessiva del 2,5% rispetto all’anno precedente. Questo segna la prima diminuzione annuale dopo il crollo dovuto alla pandemia di Covid-19. I segnali negativi provengono sia dalla domanda interna, con una debolezza dei consumi di beni, sia dalla domanda internazionale, in calo in tutto il mondo.
Nonostante ciò, l’Italia è riuscita a contenere la caduta della domanda internazionale, mantenendosi ancora in territorio positivo nelle vendite nei primi 11 mesi dell’anno. Nel mese di dicembre si è osservata una significativa divergenza tra i settori. Settori come gomma-plastica, macchinari e tessile-abbigliamento sono in frenata, mentre settori come elettronica, alimentari e apparati elettrici registrano una performance positiva. Anche il settore chimico ha mostrato segni di ripresa dopo mesi di difficoltà.
Il settore dei mezzi di trasporto è uno dei più colpiti, con una forte diminuzione della produzione di autoveicoli. Le auto hanno registrato una riduzione annua dell’11%, principalmente a causa della riduzione produttiva di Stellantis. Secondo gli ultimi annunci, questa tendenza è destinata a continuare.
L’insufficienza della domanda è identificata come il principale ostacolo nella produzione industriale, secondo il 22% delle imprese. Questo problema è cresciuto costantemente dalla fine del 2020. Al contrario, l’insufficienza dei materiali è diventata un problema residuale, rappresentando solo il 4,3% delle imprese. Fino a pochi mesi fa, la mancanza di materiali era il problema principale segnalato da una su cinque.
Un caso eclatante riguarda il settore delle macchine utensili, dove l’attesa dei decreti attuativi dei bonus 5.0 ha causato una diminuzione degli ordini interni tra ottobre e dicembre. Anche l’intera filiera dell’edilizia ha subito una frenata a causa della mancanza del superbonus al 100% e della cessione del credito.