Una sorprendente svolta è avvenuta nella partita della vendita della rete di Tim: una proposta alternativa è stata presentata da un gruppo di investitori. Questa proposta mette in discussione l’operazione di cessione a Kkr e mira a concentrarsi su una rete nazionale “unica” sotto Cdp, con la vendita delle divisioni consumer e di Tim Brasil, mantenendo però una nuova quotazione per Telecom Italia.
La proposta è stata inviata al consiglio di amministrazione di Tim e mira a evitare un esborso di fino a 2,5 miliardi di euro da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef). Alessandro Barnaba, fondatore di Merlyn Partners, e Stefano Siragusa, ex vicedirettore generale di Tim, sono le figure di spicco dietro a questa operazione.
La presentazione di questa proposta porta con sé l’ombra di un nuovo scontro nella vendita della rete di Tim. Le motivazioni che spingono questi investitori a proporre un’alternativa sono ancora sconosciute, ma è chiaro che ci sia un interesse a cambiare le carte in tavola. La possibilità di una rete nazionale unica sotto Cdp potrebbe offrire nuove opportunità e strategie per il futuro della telecomunicazioni in Italia.
Tim ha iniziato il processo di vendita della sua rete a Kkr come parte dei suoi sforzi per ridurre l’indebitamento e concentrarsi sull’espansione delle reti 5G. Tuttavia, questa proposta alternativa potrebbe rappresentare una sfida significativa per l’attuale operazione in corso. Sarà interessante vedere come reagiranno il consiglio di amministrazione di Tim e il Mef di fronte a questa nuova proposta.
Questa situazione mette in luce ancora una volta le complessità e le sfide che circondano il settore delle telecomunicazioni in Italia. I giochi di potere e gli interessi economici si intrecciano in un contesto in continua evoluzione. Adesso, bisognerà osservare attentamente gli sviluppi futuri di questa vicenda e le decisioni che verranno prese riguardo alla vendita della rete di Tim.
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