I vermi liberati dal permafrost siberiano sono tornati a vivere dopo 46mila anni. La scoperta è stata pubblicata sulla rivista scientifica Plos Genetics e riportata dal Washington Post.
Secondo lo studio, gli esemplari ritrovati appartengono a una specie estinta di vermi nematodi. Ciò ha rivelato alle scienziati la sorprendente capacità di questi organismi di sopravvivere per migliaia di anni in condizioni estreme.
I vermi nematodi sono noti per la loro natura versatile e possono vivere in terreni umidi, sedimenti acquatici e sorgenti termali. Sono anche noti per essere parassiti infestanti di piante e animali.
Il ritrovamento di questi vermi viventi dopo così tanto tempo rappresenta un importante contributo alla nostra comprensione dell’evoluzione e dell’adattabilità degli organismi. Inoltre, fornisce prove concrete del potenziale di sopravvivenza di creature in condizioni estreme come quelle del permafrost siberiano.
Secondo gli esperti, l’evento del ritrovamento dei vermi viventi è una testimonianza di come il cambiamento climatico e il riscaldamento globale stiano influenzando l’ambiente naturale. Con il progressivo scioglimento del permafrost, potrebbero essere liberate ulteriori specie estinte dal loro stato di ibernazione.
In conclusione, questa scoperta scientifica dimostra ancora una volta la straordinaria resistenza della vita sulla Terra. I vermi nematodi ritrovati nel permafrost siberiano hanno superato ogni aspettativa sopravvivendo per decine di migliaia di anni. Questo evento offre uno spunto di riflessione sul futuro dell’ambiente e sulla necessità di adottare misure per proteggere la biodiversità del nostro pianeta.
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