Israele continua a contare i suoi morti mentre le bombe piovono su Gaza. Decine di migliaia di palestinesi cercano rifugio lontano dalle loro case o sperano di fuggire in Egitto. Le Nazioni Unite hanno avvertito del rischio di una catastrofe umanitaria. Gli Stati Uniti chiedono a Israele di ridurre al minimo le vittime civili.
L’accordo tra il premier Benjamin Netanyahu e Benny Gantz per un governo di unità nazionale è il primo segnale. Le forze armate israeliane colpiscono postazioni di Hezbollah e miliziani palestinesi nel sud del Libano. Washington sta lavorando con gli alleati europei per convincere Hezbollah ad evitare di entrare nella partita.
Nonostante i legami tra Hamas e l’Iran, gli Stati Uniti preferiscono non considerare Teheran come il grande regista occulto dell’escalation. Israele e i suoi alleati si concentrano su Gaza con l’obiettivo di sradicare Hamas e Jihad islamico.
L’operazione via terra a Gaza rischia di essere complessa e piena di trappole. Hamas ha ostaggi e la popolazione come armi per sfruttare la situazione. La diplomazia internazionale cerca di decifrare la situazione, con interventi da parte della Cina, Russia e UE.
Gli Stati Uniti confermano la solidarietà con Israele e aumentano la presenza militare nella regione.
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