Il corpo martoriato di Giulio Regeni sottoposto alla dura autopsia del medico legale Vittorio Fineschi
Il corpo di Giulio Regeni, il ricercatore italiano trovato morto in Egitto otto anni fa, ha subito diverse torture tra cui pugni, calci, bruciature e bastonate sui piedi. È quanto emerso dall’autopsia effettuata dal medico legale Vittorio Fineschi, che ha confermato la presenza di segni evidenti di violenze sul corpo del giovane.
Fineschi ha sottolineato che le lesioni riscontrate sono tipiche della prassi egiziana, confermando le terribili sofferenze inflitte a Regeni prima della sua morte. La data del decesso è stata stimata tra il 31 gennaio e il 2 febbraio del 2016, mentre Marcello Chiarotti, consulente tossicologo della Procura, ha escluso la presenza di droghe o sostanze tossiche nel corpo del giovane.
Intanto, alcuni studenti del liceo Tito Lucrezio Caro di Roma hanno voluto rendere omaggio a Regeni leggendo brani del libro “Giulio fa cose”, scritto dai suoi genitori. L’avvocata della famiglia Regeni, Alessandra Ballerini, ha definito l’udienza come “durissima” e ha sottolineato l’importanza di far parlare il corpo di Giulio per fare luce sulla sua tragica scomparsa.
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