Panico a Marrakech a causa del secondo terremoto: i turisti scappano
Marrakech, Marocco – La popolare destinazione turistica di Marrakech è stata scossa da un secondo terremoto in pochi giorni, causando il panico tra i turisti presenti nella città. Migliaia di visitatori hanno deciso di fuggire per mettersi in salvo.
Sembra che circa 300.000 persone siano ancora accampate nella città, colpite dalla paura e dallo shock causati dal terremoto. Le autorità locali stanno cercando di fornire assistenza e supporto a coloro che sono rimasti.
Il re Mohammed VI ha dichiarato un periodo di tre giorni di lutto nazionale in segno di solidarietà verso tutte le vittime e le famiglie colpite dalla catastrofe. Durante questo periodo di lutto, il paese si ferma per rendere omaggio alle vittime.
I villaggi dell’Atlante, le zone più colpite dal terremoto, stanno sopportando ritardi nei soccorsi. Le infrastrutture danneggiate e le strade bloccate rendono difficile raggiungere e fornire aiuto alle persone che vivono in queste aree remote.
Inoltre, il governo marocchino ha deciso di accettare solo gli aiuti esteri provenienti dalla Spagna, Gran Bretagna, Qatar e Emirati Arabi. Questa scelta ha suscitato sorpresa e delusione tra gli altri paesi che avevano offerto il loro aiuto.
Fortunatamente, oltre 100 squadre di soccorso e 3.500 operatori provenienti da vari paesi sono pronti ad aiutare nell’emergenza. Tuttavia, le offerte di aiuto provenienti dagli Stati Uniti, Kuwait, Turchia, Italia, Taiwan, Svizzera, Iraq e Algeria sono state respinte.
Anche la Francia, ex potenza coloniale del Marocco, non ha ancora ricevuto l’approvazione per inviare aiuti. Questo ha sorpreso le organizzazioni non governative francesi, che si aspettavano una risposta più tempestiva e solidale da parte del governo marocchino.
Le autorità locali stanno facendo del loro meglio per coordinare gli sforzi di soccorso e per fornire assistenza alle persone colpite dal terremoto. Tuttavia, è evidente che il Marocco ha bisogno di ulteriori aiuti per affrontare questa tragedia e tornare alla normalità il prima possibile.
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