Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, critica l’arresto di Giovanni Toti, sottolineando che la carcerazione preventiva non dovrebbe essere usata come strumento per intimidire o aumentare l’audience di un’inchiesta. Crosetto ha specificato che non vi è alcun vantaggio personale contestato nel caso di Toti, e ha fatto notare che con la stessa logica potrebbero essere arrestati molti sindaci, presidenti di regione, dirigenti pubblici e persino magistrati.
Secondo Crosetto, la carcerazione preventiva dovrebbe essere utilizzata per impedire la reiterazione di reati gravi, la fuga o l’inquinamento delle prove, ma non sembra essere il caso di Toti. Ha evidenziato che sono passati 5 mesi dalla richiesta di misure cautelari e che gli accertamenti risalgono a oltre un anno fa, chiedendosi perché l’arresto è stato attuato proprio in questo momento e sospettando motivi legati alle elezioni.
Il ministro ha concluso affermando che aveva previsto quanto accaduto con largo anticipo, esprimendo dispiacere per la situazione e evidenziando la necessità di garantire la correttezza e la trasparenza nelle azioni legali. Crosetto ha ribadito l’importanza di rispettare i principi fondamentali della giustizia e ha invitato a riflettere sulle conseguenze di utilizzare la carcerazione preventiva in modo improprio.