Una toccante lettera di David J. Sonnewald, uno studente ebreo residente in Canada, è stata pubblicata sul prestigioso quotidiano italiano Corriere della Sera. In questa lettera, Sonnewald condivide la sua esperienza di visita alla casa di sua nonna a Chaussée de Vleurgat 83, Ixelles, dove i suoi bisnonni e suo nonno hanno vissuto dal 1938 al 1940.
Il protagonista racconta come i suoi bisnonni abbiano dovuto lasciare Vienna per cercare rifugio a Bruxelles a causa dell’Anschluss e delle leggi razziali che si estesero agli ebrei austriaci. Sonnewald descrive la sua emozione nel visitare l’edificio e come l’immagine di sua nonna, che viveva nascosta nel seminterrato, lo abbia portato a riflettere sulla sua fortuna di essere lì per scelta e non per costrizione.
Nel suo scritto, David J. Sonnewald parla anche della sua educazione profondamente ebraica, basata su principi di solidarietà, rispetto e inclusione. Egli enfatizza l’importanza di essere sempre gentili e sensibili verso ogni persona e le loro storie, ricordando quanto sia cruciale mantenere un atteggiamento di apertura e accettazione reciproca.
Tuttavia, il giovane studente esprime anche la sua sorpresa e delusione per l’indifferenza di masse riguardo al recente massacro di ebrei, definendolo il più grande dall’anno 1945. Critica inoltre il sostegno che alcuni studenti universitari hanno dato alla barbarie di Hamas e sottolinea il silenzio che circonda le vittime nella Striscia di Gaza.
Sonnewald riflette sulla sua educazione, che gli ha insegnato ad amare e difendere Israele a tutti i costi, ma a mantenere un senso critico verso politiche e governi antiprogressisti. Egli sottolinea che l’antisemitismo non è mai stato sconfitto e che, sebbene le etichette possano cambiare, l’odio verso gli ebrei persiste ancora.
Nella sua lettera, David J. Sonnewald esprime inoltre la sua delusione per la mancanza di sostegno ai civili palestinesi e sottolinea che il supporto al popolo palestinese dovrebbe estendersi ad altre popolazioni oppresse in tutto il mondo. Critica l’antisemitismo dimostrato dai manifestanti durante i recenti cortei e afferma che ciò rappresenta un fallimento dell’integrazione in Europa.
Sonnewald condivide infine il suo desiderio di mantenere viva la volontà di lottare per un’Europa che l’ha tradito, ma in cui egli ancora crede. La sua lettera è un poderoso richiamo all’importanza di mantenere la memoria storica viva e di combattere attivamente l’antisemitismo e ogni forma di discriminazione.
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