La Russia attacca il porto ucraino di Izmail, preoccupazione in Europa
La notizia dell’attacco da parte della Russia al porto ucraino di Izmail ha causato grande allarme in Europa e particolarmente in Romania, situata sulla sponda opposta del fiume Danubio. Il blocco imposto da Mosca nel Mar Nero ha danneggiato gravemente le infrastrutture cruciali per le esportazioni di grano di Kiev, mettendo in pericolo non solo l’economia del paese, ma anche le forniture di grano per i suoi partner commerciali.
In risposta all’escalation della situazione, il presidente turco Erdogan si è detto preoccupato e ha chiesto al presidente russo Putin di rientrare nel patto sul grano. Il raid ha causato danni significativi al porto di Izmail, con decine di navi che si sono fermate prima dell’attracco. Non si sono registrate vittime umane, ma le operazioni di carico sono state sospese e le navi mercantili straniere hanno dovuto gettare l’ancora alla foce del Danubio.
Il ministro ucraino delle infrastrutture ha dichiarato che il raid ha provocato la perdita di 40.000 tonnellate di grano destinato alla Cina, Israele e all’Africa. Negli ultimi giorni, Mosca ha colpito ben 26 strutture portuali ucraine, distruggendo fino a 180.000 tonnellate di cereali. Questi attacchi hanno suscitato la protesta della Romania, che li ha definiti “inaccettabili”.
Nonostante una conversazione telefonica tra Erdogan e Putin sul tema del grano, le posizioni tra i due leader rimangono distanti. Il Cremlino ha affermato che rientrerà nel patto del grano solo quando l’Occidente eliminerà le restrizioni all’export di cereali e fertilizzanti russi. Putin considera i raid ai porti ucraini come un incentivo per spingere l’Occidente ad adempiere ai propri obblighi.
La regione di Odessa, dove si trova il principale porto ucraino nel Mar Nero, è stata oggetto di ulteriori attacchi da parte delle forze russe di invasione. La situazione nel Baltico si è ulteriormente complicata, con la Russia che ha annunciato esercitazioni militari che comprendono un grande dispiegamento di navi da guerra, aerei e soldati. La tensione si è estesa anche alla Polonia e alla Bielorussia, con Varsavia che ha denunciato il sorvolo del suo spazio aereo da parte di elicotteri bielorussi.
Il conflitto nelle acque del Mar Nero e gli attacchi russi stanno generando un clima di tensione crescente nell’area e nei paesi limitrofi, con conseguenze sulla sicurezza regionale e sull’economia. Si attendono ulteriori sviluppi e l’evolversi della situazione.
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