Il patrimonio edilizio italiano è principalmente composto da edifici vecchi, molti dei quali hanno oltre cinquant’anni di vita. Questi edifici rappresentano una sfida dal punto di vista energetico, in quanto sono molto energivori e poco efficienti dal punto di vista termico. Inoltre, potrebbero presentare problemi di sicurezza statica, specialmente in caso di eventi sismici.
Per affrontare questa situazione, il governo italiano ha introdotto il Superbonus, un’incentivazione che facilita sia interventi di efficientamento energetico che lavori di consolidamento antisismico. Tuttavia, attualmente il Superbonus non è molto interessante per chi vuole avviare tali lavori, in quanto offre un bonus del 70% (65% nel 2025) in quattro anni, il che potrebbe non essere sufficiente a coprire tutte le spese.
Inoltre, l’aliquota del 110% rimane valida solo per i Comuni colpiti da eventi sismici dal 2009. Ciò significa che molti proprietari di immobili, soprattutto quelli situati in zone a basso rischio sismico, non possono beneficiare di questo vantaggio fiscale.
E le novità non finiscono qui: a partire dal 2024, il Superbonus sarà applicabile solo in condominio, limitando ulteriormente le possibilità per chi desidera effettuare interventi di ristrutturazione. Questa restrizione potrebbe penalizzare i proprietari di case singole o di piccoli edifici.
Tuttavia, c’è speranza per una proroga del Superbonus. Attualmente si sta lavorando per consentire lavori oltre il 70% e rendere l’incentivo più attraente per i proprietari di immobili. Questa proroga sarebbe fondamentale per favorire il recupero del patrimonio edilizio italiano, migliorando i livelli di efficienza energetica e garantendo maggior sicurezza strutturale agli edifici.
In conclusione, nonostante l’importanza del Superbonus nell’affrontare le sfide del patrimonio edilizio italiano, attualmente ci sono limitazioni che rendono l’incentivo poco attraente per molti proprietari di immobili. Tuttavia, ci sono segnali positivi che indicano una possibile proroga del Superbonus, il che sarebbe un passo importante verso un patrimonio edilizio più efficiente e sicuro in Italia.