Si è conclusa l’ultima udienza dell’appello di Julian Assange per decidere sulla sua estradizione negli Stati Uniti. I giudici prenderanno la decisione tra qualche giorno dopo aver riflettuto sulle argomentazioni presentate. Assange non si è presentato in aula a causa delle sue precarie condizioni di salute.
Gli avvocati degli Stati Uniti sostengono che la sua estradizione è necessaria per la sicurezza nazionale. Il procuratore Dobbin ha sottolineato che la richiesta di estradizione è motivata dalle azioni di Assange e non dalle sue idee politiche. Assange rischia una condanna a 175 anni se venisse estradato negli Stati Uniti.
Gli avvocati definiscono la fuga di notizie come una delle più grandi diffusioni di informazioni riservate nella storia degli Stati Uniti. Dobbin ha inoltre dichiarato che Assange ha messo a rischio la sicurezza delle fonti citate nei documenti pubblicati su Wikileaks.
L’esito dell’appello è atteso con grande interesse a livello internazionale, dato l’importanza del caso e le implicazioni che potrebbe avere sul giornalismo investigativo e sulla libertà di stampa. Resta ora da attendere la decisione dei giudici, che potrebbe avere conseguenze rilevanti per il futuro di Assange e per il diritto alla libertà di informazione in generale. La vicenda continua ad appassionare l’opinione pubblica e a sollevare dibattiti su temi cruciali per la democrazia e per i diritti fondamentali.
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