Il rettore Stefano Geuna difende la decisione del Senato Accademico dell’Università di Torino di non partecipare al bando del Ministero degli Esteri per la ricerca con Israele. Geuna ha dichiarato di non voler mettere in difficoltà il governo Meloni e ha confermato che gli accordi con le università israeliane rimangono validi. Secondo il rettore, la decisione del Senato Accademico è stata presa dopo una valutazione interna e non rappresenta un boicottaggio o un gesto antisemita.
Geuna ha sottolineato l’importanza della collaborazione scientifica con Israele e ha affermato che la scienza deve essere un ponte anche in momenti di difficoltà internazionale. Nonostante le critiche interne, il rettore ha respinto le accuse della premier Meloni di essere influenzato dai collettivi degli studenti di estrema sinistra e ha dichiarato che il boicottaggio accademico non serve.
Alla domanda se riapproverebbe la mozione, il rettore ha rifiutato di rispondere e si è allontanato. La situazione continua a generare polemiche e dibattiti all’interno dell’università e della comunità accademica, mentre Geuna cerca di difendere la decisione del Senato Accademico e di mantenere vive le relazioni scientifiche con Israele.
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