La generazione dei 40-50enni in sovrappeso, con una pressione alta e livelli di colesterolo elevati ha un rischio del 30% più alto di morire per infarto e ictus rispetto ai coetanei più sani e in forma. È quanto emerso da uno studio svedese presentato al congresso annuale della Società europea di Cardiologia (Esc).
Secondo le stime, fino al 30% della popolazione mondiale soffre della sindrome metabolica, che include sovrappeso, ipertensione e alterazione della glicemia. Spesso le persone tra i 40 e i 50 anni possono avere problemi di grasso sul girovita, pressione alta o glicemia elevata, ma non sono consapevoli dei rischi o non cercano il consiglio medico.
L’autrice dello studio, Lena Lönnberg, ha sottolineato l’importanza di intervenire prima che si verifichino attacchi cardiaci e ictus, perché sono evitabili con la prevenzione. Lo studio ha coinvolto oltre 5mila persone con sindrome metabolica e un gruppo di controllo di 10mila soggetti senza la sindrome.
I risultati della ricerca hanno mostrato che nel corso di 27 anni, il 26% delle persone con sindrome metabolica è morto rispetto al 19% di chi non ne soffriva. Inoltre, secondo Nilesh Samani, direttore medico della British Heart Foundation, anche piccoli aumenti di pressione sanguigna, girovita, colesterolo e zucchero nel sangue possono aumentare significativamente il rischio di infarti e ictus nel corso della vita.
È quindi fondamentale prestare attenzione ai sintomi e alle condizioni di salute, e sottoporsi periodicamente a controlli medici per prevenire e gestire queste patologie che possono risultare fatali. Il messaggio principale è che è mai troppo presto per prendersi cura del proprio cuore, impegnandosi in uno stile di vita sano e facendo esercizio fisico regolarmente. La salute del cuore è una delle priorità assolute per garantire una vita lunga e in salute.
“Zombie enthusiast. Subtly charming travel practitioner. Webaholic. Internet expert.”