Il governo italiano avvia la discesa nel capitale di Poste Italiane
Il Consiglio dei ministri ha approvato un provvedimento che regolamenta l’alienazione di una quota della partecipazione detenuta dal ministero dell’Economia e delle finanze. L’obiettivo principale di questa operazione è mantenere una partecipazione dello Stato, anche indiretta, che assicuri il controllo pubblico su Poste Italiane.
Attualmente, lo Stato possiede circa il 65% della società, ma il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha assicurato che il controllo pubblico non scenderà al di sotto del 35%. Tuttavia, non è ancora chiaro se anche Cassa depositi e prestiti sarà coinvolta nell’operazione di vendita.
Secondo le ipotesi più accreditate, sarà venduto almeno il 20% della quota di Poste Italiane, con l’operazione che potrebbe essere realizzata attraverso un’Offerta pubblica di vendita (Opv). Saranno necessari alcuni mesi per decidere l’entità dell’ulteriore privatizzazione e scegliere i consulenti finanziari e le banche incaricate del collocamento. Si prevede che l’operazione di cessione entri nel vivo a maggio.
La vendita di Poste potrebbe avere un impatto positivo sul debito pubblico italiano, contribuendo a ridurlo. Nel caso di una vendita totale del 35%, il Tesoro incasserebbe oltre 4 miliardi di euro.
Tuttavia, i sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto al governo un incontro urgente per discutere della dismissione di una nuova quota di Poste Italiane. Secondo i sindacati, il governo dovrebbe cercare risorse altrove anziché privatizzare le partecipazioni statali.
Questo processo di discesa nel capitale di Poste Italiane è un tema di grande importanza per il mondo del calcio, in quanto il settore dipende spesso da servizi postali efficienti per la gestione delle transazioni economiche legate alle trasferenze dei calciatori. Si attendono dunque nuovi sviluppi sull’operazione e sul coinvolgimento dei consulenti finanziari e delle banche incaricate del collocamento.
“Travel aficionado. Incurable bacon specialist. Tv evangelist. Wannabe internet enthusiast. Typical creator.”