L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) ha richiesto a Tim di effettuare al più presto una riorganizzazione per sbloccare il settore delle telecomunicazioni in Italia. Secondo il rapporto annuale dell’Agcom, sono evidenti i ritardi nello sviluppo della banda ultra larga e una ridimensionamento delle quote di mercato di Tim, Vodafone e Wind Tre.
Nel 2022, le piattaforme principali nel settore delle telecomunicazioni hanno registrato un valore complessivo di circa 27 miliardi di euro, ma c’è stata una flessione dei ricavi sia per la telefonia mobile che per quella fissa.
Gli investimenti nel settore delle telecomunicazioni sono diminuiti del 7,3% e il numero di addetti nel settore è diminuito di mille unità. L’Agcom ha lanciato l’allarme sul predominio dei grandi player globali nel settore delle telecomunicazioni, che influenzano il pluralismo e l’accesso all’informazione.
I giganti del web hanno il controllo sull’accesso all’informazione online, mentre le normative faticano a tenere il passo con l’evoluzione tecnologica. L’Agcom auspica di essere designata coordinatrice dei servizi digitali nell’ambito del Digital Services Act europeo, al fine di garantire un maggiore controllo e regolamentazione nel settore.
Inoltre, l’Agcom ha approvato l’aumento delle tariffe delle Poste italiane in base all’aumento dell’inflazione, ma il Codacons sta studiando un ricorso al Tar da parte dei consumatori per contestare questa decisione.
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