L’esercito israeliano ha recentemente annunciato che la guerra con Hamas sarà molto lunga e che si sta organizzando adeguatamente per affrontarla. Secondo le previsioni, ci saranno altri sei mesi di combattimenti e si prevede un ricambio di soldati. Molti riservisti torneranno a casa questa settimana, ma è già noto che saranno ancora necessari fino al 2024.
Le pressioni provenienti dagli Stati Uniti hanno portato Israele ad abbassare l’intensità degli attacchi. Questa decisione è stata presa per cercare di minimizzare le vittime innocenti e limitare il danno alla popolazione civile.
Questa guerra ha un impatto significativo sull’economia israeliana, con una stima di circa 13 miliardi di dollari in spese vive solo nel 2024. Il paese deve affrontare i costi di mantenimento dei soldati sul campo, le spese per la ricostruzione delle infrastrutture danneggiate e le conseguenze a lungo termine sulla produzione industriale e commerciale.
Il richiamo dei soldati riservisti è considerato una mossa inevitabile per placare la piazza e le proteste contro il primo ministro Benjamin Netanyahu. La decisione di richiamare i riservisti ha lo scopo di dimostrare una risposta decisa all’escalation della violenza, ma allo stesso tempo solleva preoccupazioni sulla durata e l’efficacia di questa strategia militare.
Nel frattempo, la Corte suprema ha recentemente bocciato una norma controversa della riforma giudiziaria che avrebbe limitato il potere dei magistrati. I giudici supremi sostengono che questa norma avrebbe rappresentato un colpo duro e senza precedenti per lo stato democratico e avrebbe indebolito l’indipendenza del potere giudiziario.
Questa decisione della Corte suprema è stata accolta favorevolmente dalla piazza anti-Netanyahu, che vede in essa una dimostrazione di buonsenso e una vittoria per la democrazia. Tuttavia, nel contesto delle tensioni in corso a causa del conflitto con Hamas, questa decisione potrebbe contribuire a ulteriori divisioni all’interno del paese.