I listini europei sono cauti a metà giornata a causa delle incertezze sulle politiche monetarie delle banche centrali. Le Borse continentali hanno ridotto le perdite grazie ai future positivi di Wall Street, ma il FTSE MIB è ancora in perdita a Piazza Affari. Francoforte si avvicina alla parità, mentre Parigi e Amsterdam sono in arretramento. Londra ha invertito la rotta grazie al rimbalzo dei titoli minerari e ad Astrazeneca.
Dopo le decisioni delle banche centrali di Svizzera, Regno Unito e Norvegia, è stata la volta della Bank of Japan di aggiornare il mercato sulla politica monetaria. L’istituto centrale nipponico ha confermato la posizione ultra accomodante. Gli indici azionari e obbligazionari sono sotto pressione, con i rendimenti dei titoli di Stato che raggiungono nuovi massimi. L’indice Msci sulle Borse globali è poco mosso, mentre i listini asiatici sono in generale rialzo grazie all’impegno della Cina di sostenere gli investimenti privati.
Nell’Eurozona, l’indice Pmi manifatturiero è leggermente diminuito a settembre, indicando una continua contrazione dei settori di attività. In Germania, l’indice Pmi manifatturiero migliora lievemente, ma indica comunque una contrazione del settore. A Piazza Affari, Italgas registra perdite, mentre i titoli petroliferi si riprendono dopo lo stop all’export russo di carburanti. La Banca del Giappone mantiene la sua politica monetaria ultra accomodante nonostante l’inflazione nel paese e la debolezza dello yen rispetto al dollaro.
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