Tragedia alla centrale idroelettrica di Bargi nel Bolognese: ultimo corpo trovato potrebbe essere quello dell’unico disperso
Nel cuore della notte, i soccorritori hanno scoperto l’ultimo corpo nella centrale idroelettrica di Bargi, nel Bolognese. Si tratta probabilmente del supervisore Vincenzo Garzillo, di 68 anni, originario di Napoli e dipendente della Lab Engineering.
La moglie e i figli di Garzillo avevano sperato fino all’ultimo in un miracolo, nella speranza di rivederlo sano e salvo. Purtroppo, il bilancio finale della tragedia è stato di 7 morti e 5 feriti. La Procura di Bologna ha aperto un’inchiesta per disastro e omicidio colposo, ipotizzando un errore umano nella rimessa in funzione della turbina.
L’esplosione della turbina al piano -8 dell’impianto è stata la causa dell’incidente, che ha travolto gli operai presenti. Le ricerche si sono concentrate principalmente al livello -9, dove si sospetta che gli operai stessero evacuando la zona prima dell’esplosione.
Vincenzo Garzillo era un esperto nel riavvio di macchinari idroelettrici, con una vasta esperienza lavorativa sia con Enel che con la Lab Engineering. Fonti sindacali hanno raccontato il suo profilo professionale e la sua dedizione al lavoro.
Con la scoperta dell’ultimo corpo, si è finalmente chiuso un doloroso capitolo di questa tragedia, ma rimane il dolore e la rabbia per una situazione evitabile che ha portato alla perdita di vite umane. La comunità locale è profondamente colpita da quanto accaduto e chiede giustizia per le vittime dell’incidente alla centrale idroelettrica di Bargi.
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