Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale alla Programmazione territoriale e parchi, Barbara Lori, hanno assicurato che nel Parco del Delta del Po non ci sarà alcun arretramento nella tutela dell’ambiente. Rendono noto che sia la Regione che gli enti locali si impegnano a non danneggiare l’ambiente nelle aree del parco, indipendentemente dalla proprietà dei terreni.
Tuttavia, Italia Nostra, sezione ravennate, solleva delle perplessità e chiede agli enti pubblici di mostrare documenti e iniziative concrete per dimostrare il loro impegno nella tutela delle aree naturali. In particolare, viene critico il fatto che gli enti non abbiano reso pubblico l’atto di compravendita dell’area di Ortazzo e Ortazzino e si chiede perché non sia stato esercitato il diritto di prelazione da parte degli enti pubblici.
La sezione ravennate di Italia Nostra sottolinea anche che parte dell’area, circa 80 ettari, ha una tutela meno rigida e richiede quindi di aumentare il livello di protezione di quest’area. Secondo il capogruppo di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, l’area non deve rimanere in mano privata per scopi di lucro e il Parco del Delta potrebbe esercitare il diritto di riscatto per recuperare l’Ortazzo Ortazzino.
Ancisi chiede anche spiegazioni riguardo al finanziamento di 512.000 euro previsto dall’amministrazione comunale per l’acquisto dell’area, che sembra essere scomparso con l’insediamento della nuova Giunta. La situazione desta preoccupazioni e sia i cittadini che le organizzazioni ambientaliste rimangono in attesa di chiarimenti da parte delle autorità competenti.
L’ambiente è un bene prezioso da tutelare e la sua salvaguardia richiede un impegno costante e trasparente da parte delle istituzioni. Sono necessari interventi concreti e misure di protezione più rigide per garantire la salvaguardia di queste aree naturali, che rappresentano un patrimonio unico e irrinunciabile per il nostro Paese.
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