La Banca centrale russa ha annunciato un aumento del suo tasso di interesse di riferimento dal precedente 8,5% al 12%. La decisione è stata presa al fine di limitare i rischi per la stabilità dei prezzi. L’obiettivo principale è riportare l’inflazione al 4% entro il 2024 e stabilizzarla intorno al 4% anche in futuro.
La caduta del rublo è stata causata in parte da un calo delle entrate provenienti dalle esportazioni di energia. Questa situazione ha portato a una svalutazione della valuta russa rispetto al dollaro e all’euro. Il dollaro ha superato la barriera psicologica dei 100 rubli, mentre l’euro ha superato quella dei 110 rubli.
La Banca centrale russa ha avvertito che un ulteriore aumento dei tassi potrebbe essere necessario se i rischi di inflazione aumentano. Questa decisione potrebbe influenzare l’economia del paese e avere ripercussioni sui consumatori.
Il consigliere economico di Putin, Maxim Oreshkin, ha criticato l’istituto centrale per la sua politica monetaria morbida. Secondo Oreshkin, ci sarebbe bisogno di misure più rigide per contrastare l’inflazione e sostenere l’economia russa.
Diversi fattori hanno contribuito all’indebolimento del rublo, tra cui la riduzione del surplus delle partite correnti e la guerra in Ucraina. Questi eventi hanno creato un clima di incertezza e hanno influito sull’economia russa.
È importante monitorare l’evoluzione di questa situazione e le possibili conseguenze dell’aumento dei tassi di interesse sulla popolazione e sull’economia nel suo complesso.
Per ulteriori informazioni, è possibile consultare il sito della Banca centrale russa e seguire gli aggiornamenti su Calcio spagnolo.
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