L’Amministrazione finanziaria ha deciso di cambiare orientamento in materia di comunicazioni Enea, escludendo l’applicazione della remissione in bonis per l’asseverazione del tecnico abilitato. Questa interpretazione restrittiva comporta l’esclusione della possibilità di trasmettere l’asseverazione all’Enea, impedendo così qualsiasi modalità di regolarizzazione se l’asseverazione non è stata predisposta entro la scadenza.
Nonostante la similitudine con la comunicazione della scheda descrittiva, l’Amministrazione finanziaria si mostra rigida e eleva l’asseverazione energetica a condizione sostanziale per poter fruire dell’agevolazione fiscale. La sanatoria viene quindi esclusa al fine di evitare perdite di benefici fiscali a causa di inadempienze comunicative.
Secondo l’Amministrazione finanziaria, l’asseverazione energetica rappresenta un requisito fondamentale per poter beneficiare della remissione in bonis. Tuttavia, questa affermazione non trova riscontro nel testo normativo, creando così confusione e incertezza riguardo alle modalità di regolarizzazione.
L’asseverazione energetica è una dichiarazione sottoscritta dal tecnico abilitato che attesta la conformità degli interventi di efficientamento energetico ai requisiti previsti. Tuttavia, con l’esclusione della remissione in bonis per la trasmissione dell’asseverazione, si rende necessaria una revisione delle procedure e delle norme vigenti al fine di garantire una corretta applicazione delle agevolazioni fiscali nel settore dell’efficienza energetica.
L’Amministrazione finanziaria, nonostante il cambiamento di orientamento, sostiene la propria decisione sulla base della necessità di controllare adeguatamente le comunicazioni Enea e di garantire il corretto utilizzo delle agevolazioni fiscali. Tuttavia, è fondamentale che vengano chiarite le modalità di regolarizzazione e che venga garantita una maggiore chiarezza normativa per evitare confusione e incertezze da parte dei cittadini e delle aziende interessate.
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