Gianpietro Benedetti, imprenditore di spicco originario del Friuli, è venuto a mancare all’età di 81 anni a causa di una breve malattia. È stato una figura chiave nel mondo degli affari, legando la sua vita al gruppo metallurgico Danieli di Buttrio, uno dei principali leader a livello mondiale nella progettazione e costruzione di impianti siderurgici.
Il gruppo Danieli vanta un fatturato di quasi 3 miliardi di euro e conta su 8.600 dipendenti distribuiti in tutto il mondo. Benedetti aveva un grande sogno: realizzare un’acciaieria “green” a San Giorgio di Nogaro, ma il progetto è stato bloccato da una petizione.
Il suo percorso iniziò nel 1961 alla Danieli come disegnatore tecnico, per poi ricoprire diverse posizioni all’interno dell’azienda. Dopo la scomparsa di Cecilia Danieli nel 2003, Benedetti assunse il ruolo di presidente e amministratore delegato del gruppo.
Riconosciuto come cavaliere del Lavoro e insignito di due lauree ad honorem per le sue capacità imprenditoriali, ha ricevuto numerosi tributi e attestati di cordoglio dopo il suo decesso, tra cui quello del governatore del Friuli.
Il suo nome è stato coinvolto in un passato in vicende giudiziarie legate a presunte evasioni fiscali e a un incidente sul lavoro alle Acciaierie Venete, ma in appello è stato assolto da tutte le accuse. Benedetti ha lasciato un segno indelebile nel settore degli affari e nella comunità del Friuli, rimanendo un esempio di determinazione e impegno per le future generazioni.
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