Donald Trump incriminato per “bugie” nel tentativo di rimanere al potere nel 2020
Donald Trump, l’ex presidente degli Stati Uniti, è stato incriminato per aver cavalcato “bugie” al fine di restare al potere nel 2020 e per aver tentato di sovvertire l’esito del voto. Secondo il procuratore speciale, l’attacco al Capitol Hill del 6 gennaio è stato “incoraggiato dalle bugie” propagate da Trump.
Il procuratore speciale ha espresso l’intenzione di chiedere un processo in tempi brevi, ma i legali di Trump stanno cercando di rallentare il procedimento. Nel frattempo, i conservatori difendono l’ex presidente invocando il diritto alla libertà di parola sancito dal Primo Emendamento e criticano l’uso della giustizia americana come arma politica.
Alcuni conservatori vanno ancora oltre, chiedendo di tagliare i fondi al procuratore speciale accusando mancanza di trasparenza nell’inchiesta. Inoltre, alcuni aspiranti conservatori alla Casa Bianca, come Ron DeSantis, desiderano che il processo non venga svolto a Washington per evitare una possibile penalizzazione per Trump.
Anche Mike Pence, ex vicepresidente degli Stati Uniti, ha criticato Trump per aver messo se stesso sopra alla Costituzione e ha sostenuto che nessuno dovrebbe essere presidente se si mette sopra alla Costituzione. Tuttavia, nonostante le incriminazioni che gli sono state mosse per la terza volta in quattro mesi, Trump continua a poter correre per la Casa Bianca in futuro.
Trump conta sul sostegno dei suoi sostenitori per trasformare le accuse in voti e donazioni per la sua campagna elettorale, che ha bisogno di risorse. Tuttavia, le spese legali di Trump hanno ridotto notevolmente il suo fondo Save America e si prevede che aumenteranno ulteriormente con un’eventuale quarta incriminazione legata alle interferenze sul voto in Georgia.
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