Il 2016 ha visto la prima diagnosi in Europa della malattia del cervo zombie, un misterioso disturbo che ha messo in allerta gli esperti del settore. Nonostante l’origine della malattia non sia ancora completamente compresa, non ci sono prove di zoonosi, ovvero la trasmissione dell’infezione dagli animali agli esseri umani.
Il prestigioso Besta di Milano ha avviato uno studio approfondito sul deperimento cronico del cervo, mentre in Norvegia sono stati diagnosticati i primi casi nel 2016 in renne e cervi. Il team di ricerca sta lavorando su piattaforme per rilevare tracce di prioni nella carne e sta studiando la distribuzione del prione Cwd nei tessuti periferici dei cervidi.
La collaborazione con esperti norvegesi è essenziale per comprendere la trasmissione della malattia. I sintomi della malattia del cervo zombie includono sbavature, letargia ed emaciazione, sottolineando l’importanza di studiare la trasmissione dei prioni tra gli animali e gli esseri umani.
La ricerca di biomarcatori per riconoscere precocemente gli animali malati è cruciale per prevenire la diffusione della malattia. Con il continuo impegno e la collaborazione internazionale, speriamo di trovare una soluzione a questo pericoloso problema che minaccia la fauna selvatica.
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