Gli scienziati del Giappone hanno sviluppato per la prima volta embrioni di topo nello spazio, aprendo la strada a nuove informazioni sulla riproduzione umana in condizioni di microgravità. Nonostante il tasso di sopravvivenza degli embrioni nello spazio sia stato inferiore rispetto al gruppo di controllo sulla Terra, quelli che sono riusciti a sopravvivere si sono sviluppati normalmente fino allo stadio di blastocisti.
Tuttavia, non è ancora chiaro se ci sono rischi legati alla gestazione in microgravità. Studi precedenti hanno evidenziato problematiche nello sviluppo embrionale in tali condizioni, come disturbi nel sistema vestibolare, nonché problemi nel sistema muscolare e scheletrico.
Il team di ricerca giapponese ha inviato cellule fecondate di topo sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), dove gli embrioni sono stati coltivati fino allo stadio di blastocisti. Successivamente, sono stati rispediti sulla Terra per ulteriori indagini.
Sebbene il tasso di sopravvivenza sia stato basso, gli embrioni che si sono sviluppati hanno mostrato normalità nelle cellule e nelle espressioni genetiche. Tuttavia, ulteriori studi sono necessari per determinare se la riproduzione nello spazio è effettivamente efficace per i mammiferi, inclusi gli esseri umani.
Non solo questa scoperta offre informazioni importanti sulla riproduzione umana in ambienti di microgravità, ma potrebbe anche avere implicazioni per futuri viaggi spaziali, come una possibile missione su Marte. Infatti, la colonizzazione di Marte potrebbe fornire ulteriori dettagli sull’eventuale riproduzione in spazio.
I risultati di questo studio sono stati pubblicati sulla rivista scientifica iScience. Questa ricerca è solo uno dei tanti sforzi che gli scienziati stanno compiendo per comprendere meglio gli effetti dello spazio sul nostro corpo e trarre vantaggio dalle informazioni che ne derivano.
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